Letture: 2 Re 4,42-44 Ef 4,1-6 Gv 6,1-15
OMELIA
Gesù ci conduce nel suo riposo perché possiamo assumerne tutti i sentimenti: il riposo è il fascino di Gesù che ci aiuta a scoprire la nostra umanità e, in questo contesto, intravediamo la profondità del brano evangelico ascoltato che ci fa intuire come Gesù sia il grande protagonista della nostra esistenza.
Infatti se guardiamo attentamente il brano di questa mattina Gesù è il grande protagonista partendo da quella sottolineatura con la quale l’evangelista apre il racconto della moltiplicazione dei pani: “Gesù alzati gli occhi vide molta gente”. Ed è molto bello soffermarci su questa nota dell’evangelista perché in queste parole cogliamo la bellezza del miracolo compiuto da Gesù attraverso l’attenzione dei suoi occhi: “alzati gli occhi”.
È’ un atteggiamento questo che frequentemente troviamo nel Vangelo, specie di Giovanni. Gesù – sempre – quando deve fare qualcosa di grande, alza gli occhi: è il rapporto con il Padre, ma questo rapporto con il Padre deve essere un rapporto anche con l’uomo.:. innamorato del Padre e innamorato dell’uomo; con quegli occhi che sono innamorati del Padre e degli uomini, Gesù vede quella folla.
Questo verbo “vedere” ritraduce l’interiorità di Gesù. Cosa vuol dire vedere per Gesù?
Se guardiamo attentamente l’evangelo di Giovanni il verbo “vedere” appare continuamente perché il vedere non è semplicemente fare una constatazione, il vedere è la finestra attraverso la quale l’uomo entra nel cuore di Gesù. In quel vedere le folle, Gesù accoglie dentro di sé tutta quella umanità. Quando ci accostiamo a Gesù dobbiamo sempre avere questa percezione di fondo: Gesù ha uno sguardo aperto su noi perché vuole che noi diventiamo lui, e questa sottolineatura la cogliamo molto bene in quello che dice l’evangelista dopo che Gesù ha posto la domanda a Filippo: “dove potremo raccogliere tanto pane per questa gente? L’evangelista dice: “Gesù sapeva quello che doveva fare”. (more…)
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