Omelie di Mons. Antonio Donghi

30 dicembre 2011

IV DOMENICA DI AVVENTO – Anno B – 18 Dicembre 2011

Filed under: l. Dicembre 2011, Omelie anno 2011 — papolino25 @ 22:07
Letture: 2 Sam 7,1-5.8-12.14.16 Rm 16,25-27 Lc 1,26-38
OMELIA

L’avvicinarsi delle solennità natalizie che ci portano ad incontrare il Signore ci stimolano ad entrare in noi stessi per avvertire se veramente abbiamo la sensibilità per entrare in questo incontro.

La fecondità di questo incontro è che tra i contraenti ci sia una comunione di intenti, di ideali, di sensibilità. Ecco perché la Chiesa ci pone dinanzi la figura di Maria, perché come lei, possiamo entrare nella sensibilità di Cristo per poterlo veramente riconoscere al momento della sua venuta.

L’interiorità di Maria è espressa molto bene nella conclusione del Vangelo.

Una conclusione che ci fa intravvedere l’interiorità stessa di Gesù: “Ecco sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola”.

Questa espressione della Madonna ci richiama chiaramente le espressioni con le quali Gesù ha concluso la sua vita: “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito” e le espressioni che troviamo nelle lettere agli Ebrei dove, facendo proprio il salmo 39, Gesù dice: “Oblazione e sacrificio non hai gradito, ecco io vengo Signore per fare la tua volontà”.

La bellezza di incontrare Maria questa mattina è la bellezza di pregustare quell’interiorità di Gesù che nell’incontro del Natale sarà la nostra esaltante gioia.

Ma quali sono gli aspetti che Maria ha vissuto e che questa mattina ci vuole insegnare per rendere fecondo l’incontro del Natale?

“Ecco sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola”

In questa espressione di Maria cogliamo tre aspetti che ci permettono di entrare non solo nella sua interiorità, ma pregustare l’incontro con Gesù: il senso dell’appartenenza a Dio – l’ebbrezza dell’obbedienza – il lasciar spazio alla creatività divina.

Innanzitutto l’intensa convinzione presente in Maria di essere tutta grazia…in quell’espressione “Serva del Signore”, scopriamo una radicale convinzione: Maria è il capolavoro della gratuità di Dio.

Non è il mistero dell’Immacolata Concezione?

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23 dicembre 2011

III DOMENICA DI AVVENTO – Anno B – 11 dicembre 2011

Filed under: l. Dicembre 2011, Omelie anno 2011 — papolino25 @ 19:25
Letture: Is 61,1-2.10-11 1 Ts 5,16-24 Gv 1,6-8.19-28
OMELIA

L’attesa della venuta del Signore è il grande ideale presente nel nostro cuore.

Tutta la vita dell’uomo è un’attesa della venuta di Dio poiché, all’interno della creatura umana, questa tensione verso la pienezza della gloria, è criterio vitale che ci permette – pur nel travaglio della vita – di proiettarci in avanti come al compimento di ogni nostro desiderio.

La Chiesa lentamente ci prepara a questo grande incontro.

Dopo averci introdotto nel desiderio di vivere quella parola che il profeta ci regala (poiché è nella fedeltà di Dio che noi desideriamo il suo volto, dopo averci fatto percepire attraverso l’atteggiamento di Giovanni il Battezzatore che, solo attraverso l’interiorità e l’essenzialità possiamo godere della luce), dopo averci fatto rimarcare con Maria l’urgenza della verginità del cuore (perché il Signore sia il Signore della nostra storia) – questa mattina recuperando di nuovo la figura di Giovanni il Battista ci si pone dinanzi il desiderio della luce.

Giovanni è un testimone della luce.

In questa immagine scopriamo l’anima più profonda della nostra attesa. L’uomo può vivere senza la luce?

E’ una domanda che dovremmo continuamente porci perché le immagini che l’evangelista Giovanni ci regala nascono dal vissuto dell’esperienza dell’uomo.

Come l’uomo non può vivere senza la luce perché criterio della vita (se non ci fosse più la luce, tutto il creato morirebbe) così il cristiano sa che la sua esistenza è tutta collocata nel desiderio della luce.

Questa luce, se riusciamo a penetrarne la simbologia, ci dice trascendenza, ci dice esperienza di vita, ci dice cammino da percorrere.

Se guardiamo attentamente la luce… viene dall’alto… quindi un intenso desiderio di trascendenza..

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12 dicembre 2011

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – 08 Dicembre 2011

Filed under: l. Dicembre 2011, Omelie anno 2011 — papolino25 @ 22:31
Letture: Gen 3,9-15.20 Ef 1,3-6.11-12  Lc 1,26-38
OMELIA

Nel nostro cammino verso la venuta del Signore la Chiesa oggi ci fa incontrare la figura di Maria perché lei sia guida in questo nostro cammino, in modo da poter giungere a godere della bellezza e della grandezza dell’esperienza della Gerusalemme del cielo.

L’aspetto che la Chiesa oggi potrebbe suggerirci perché la nostra attesa del Signore possa essere più vera e più autentica è la riscoperta di Maria sacramento della verginità del cuore.

Se guardiamo attentamente l’inizio del testo evangelico cogliamo chiaramente il tipo di rapporto che esiste tra Dio e Maria.

Maria è vista come la vergine “tutta aperta alla venuta del Signore” e perché tutta vergine, Dio, nella figura dell’angelo, penetra dentro di lei.

Non si ha incontro con il Signore in verità e fecondità senza l’acquisizione del gusto della verginità del cuore.

Ecco perché l’uomo dei nostri giorni è tanto stanco, spento, povero di entusiasmi interiori …perché gli manca la verginità del cuore. Noi, contemplando Maria, dovremmo acquisire questa verità perché è l’espressione dell’atteggiamento più fecondo per poter attendere  il Signore che viene.

Come possiamo cogliere questa vocazione all’interno dell’uomo perché possiamo ritrovare l’entusiasmo per andare incontro al Signore?

Innanzitutto, la creatura che gode la verginità del cuore è libera dagli affanni della vita.

L’uomo, perché non riesce a gustare la bellezza della vita?

Se guardiamo attentamente, l’uomo è eccessivamente preoccupato…… è un iperteso, è una somma di paure indescrivibili…..Per superare questo dramma nel quale l’uomo si viene a trovare è indispensabile la verginità del cuore, che è niente altro che la certezza radicata in forza allo Spirito Santo, giorno per giorno, nella nostra vita, che la nostra esistenza è radicata in Dio.

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II DOMENICA DI AVVENTO – Anno B – 04 Dicembre 2011

Filed under: l. Dicembre 2011 — papolino25 @ 22:12
Letture: Is 40,1-5.9-11 2Pt 3,8-14 Mc 1,1-8
OMELIA

La nostra esistenza è tutta  orientata verso la pienezza della gloria.

E’ la visione che l’avvento ci propone e che questa mattina, il testo della seconda lettura di Pietro, rafforza ulteriormente. La bellezza della nostra vita è andare incontro al Signore della gloria dove ci saranno “cieli nuovi e terra nuova”.

Per realizzare questa meta, è attorno al mistero della Parola di Dio che noi possiamo costruire ogni istante della nostra vita in un’intensa relazione con essa, perché – al termine della nostra esistenza – vedremo ciò che ogni giorno con la Parola abbiamo intensamente desiderato.

La figura del profeta che ci parla di Dio, che vive di Dio, per donarci la speranza di Dio, oggi al nostro orizzonte appare come la figura di Giovanni il battezzatore e noi sappiamo che non possiamo incontrare il Signore se prima non siamo diventati alunni di Giovanni.

Allora è bello, questa mattina, lasciarci incontrare da colui che è l’ultimo dei profeti per poter veramente iniziare un cammino proficuo e fecondo per poter poi incontrare il Signore nella pienezza della gloria.

Guardando la figura del precursore, questa mattina, due potrebbero essere gli aspetti che lo Spirito Santo ci potrebbe regalare in modo che possiamo andare incontro al Signore sempre più con libertà di cuore.

Giovanni predica e abita nel deserto e veste peli di cammello mangiando cavallette e miele selvatico.

Due sottolineature che ritraducono il cammino che Giovanni ci vuole indicare se vogliamo veramente andare incontro al Signore lasciandoci trasfigurare dalla sua Presenza.

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