Omelie di Mons. Antonio Donghi

6 aprile 2013

DOMENICA DI PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE – ANNO C – 31 Marzo 2013

Filed under: c. Marzo 2013, Omelia anno 2013 — papolino25 @ 10:21

Letture: At 10,34. 37-43 Col 3,1-4 Gv 20,1-9

OMELIA

resurrezione_piero_d_francescaIl cristiano oggi è condotto dallo Spirito a contemplare il Risorto e, questa contemplazione è il principio della nostra esistenza. Il cristiano è chiamato ad avvertirne continuamente la presenza per essere in lui progressivamente trasfigurato e, per noi, entrare in questo mistero è essenziale poiché l’apostolo Paolo ci ha detto: “Se siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù”.

Il Risorto è colui che nel cammino della sua vita avverte in sé la vocazione d’essere tutt’uno con il mistero. Nasce allora la domanda di cosa significhi essere risorti con Cristo.

Noi, spesse volte, viviamo una situazione di rottura tra il mistero nel quale noi crediamo – Gesù è risorto. – e lo stile al quale noi siamo chiamati a costruire l’esistenza: essere risorti in lui.

Questa mattina, nella potenza dello Spirito cerchiamo di chiederci: cosa potrebbe dire per noi la convinzione che siamo veramente risorti.

Tre potrebbero essere i passaggi: essere risorti con Cristo vuol dire averne la sensibilità, goderne la vitalità, per esultare nel gusto della nostra umanità.

Innanzitutto l’esperienza del Risorto ci fa intravedere come siamo chiamati ad assumerne la sensibilità, ad essere il cuore amativo di Cristo.

Essere risorti con Cristo è avere il cuore di Cristo che pulsa nel nostro cuore.

E poiché sappiamo che l’uomo è il suo cuore, il criterio di fondo della nostra esistenza è il cuore amante di Gesù.

Se poi dovessimo chiederci in profondità quale sia la bellezza d’essere risorti, ritroveremmo la percezione che il Signore in noi continua ad amare.

E amare -( Gesù ce lo ha insegnato con la sua storia personale) – è vivere una continua comunione di vita con Dio e con i fratelli.

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1 aprile 2013

DOMENICA DELLE PALME – ANNO C – 24 Marzo 2013

Filed under: c. Marzo 2013, Omelia anno 2013 — papolino25 @ 09:12

Letture: Is 50,4-7 Fil 2,6-11 Lc 22,14-23,56

OMELIA

PalmeB-w2Il cammino che abbiamo percorso in questa Quaresima ci ha portato ad avvertire come la grandezza della nostra esistenza sia quella di un’esistenza perdonata.

Oggi, davanti al mistero della croce, riusciamo a scoprire il cammino da percorrere per godere e gustare l’essere perdonati. Solo chi si lascia affascinare dal Crocifisso può ritrovare il gusto di essere perdonato.

Risentendo la passione del Signore, ascoltata questa mattina, cogliamo tre momenti che ci aiutano ad avvertire la profondità del mistero del perdono. Innanzitutto la contemplazione di Gesù.

Nell’espressione ascoltata dal racconto della passione: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno” cogliamo questa parola rivolta da Gesù al Padre: “Padre, perdona loro, perché i loro peccati li ho espiati io”.

Guardando il Crocifisso scopriamo la grandezza dell’amore di Dio per l’uomo. Noi non contempliamo semplicemente un morto, contempliamo una persona che ci ha amati in modo veramente inesauribile. Ogni itinerario di perdono parte da questa contemplazione…. è il cammino attraverso il quale l’uomo, davanti al mistero della croce, dimentica sé stesso, si lascia attirare nell’amore e in quello si ritrova peccatore.

Solo il contemplativo sa cosa sia essere peccato poiché, tale esperienza, la comprendiamo lasciandoci attirare nello sguardo del Cristo che ci ama in modi inesauribile.

Il punto di partenza per ogni esperienza di perdono nasce dall’attenzione del cuore che si lascia innamorare dal Crocifisso ritrovando in lui la speranza della vita.

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23 marzo 2013

V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C – 17 Marzo 2013

Filed under: c. Marzo 2013, Omelia anno 2013 — papolino25 @ 12:19

Letture: Is 43,16-21 Fil 3,8-14 Gv 8,1-11

OMELIA

Gesu-AdulteraLa bellezza d’essere discepoli del Signore è lasciarci amare in modo continuo e ineffabile perché in Gesù possiamo ritrovare la nostra libertà, possiamo ritrovare il gusto d’essere in comunione con Dio.

Tuttavia l’uomo, quando entra in questa gratuità dell’amore di Dio e entra in dialogo con lui, il mistero della libertà diventa la gioia di lasciarsi perdonare.

Dio perdona nell’atto del regalare all’uomo la sua libertà, in questo noi scopriamo che una delle coordinate fondamentali della nostra vita è la gioia d’essere perdonati!

Anzi, l’uomo, più gusta l’essere perdonato più ritrova la sua libertà.

Allora, davanti alla domanda cosa vuol dire essere perdonati, il profeta Isaia è stato molto chiaro: l’uomo è perdonato quando ritrova la gioia di vivere.

L’uomo è perdonato quando ritrova il gusto di essere una creatura nuova, l’uomo è perdonato quando intravede la fiducia inesauribile di Dio.

Non esiste perdono quando l’uomo non avverte la creatività divina nel proprio cuore.

Infatti, quando uno perdona, se non quando regala all’altro tutta la sua fiducia?

Gesù, nei nostri confronti, si rivela come colui che ci dice: oggi la tua vita è rifatta perché la tua vita, oggi, in me è perdonata.

E qual è il metodo che noi possiamo avvertire di questo perdono che il Signore in modo inesauribile e rigenerativo ci regala continuamente?

Il racconto del Vangelo di Giovanni è il segno, è il metodo per gustare l’essere perdonati.

Infatti, se entriamo nel centro del racconto, scopriamo questo tipo di struttura: c’è questa donna, peccatrice e, davanti ad essa, Gesù che pone un primo gesto: si abbassa a terra, scrive per terra, poi si rialza e si rivolge agli accusatori e successivamente, di nuovo, dopo aver parlato, si inchina verso la terra, scrive e si rialza.

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11 marzo 2013

IV DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C – 10 Marzo 2013

Filed under: c. Marzo 2013, Omelia anno 2013 — papolino25 @ 21:07

Letture: Gs 5,9 a. 10-12 2 Cor 5,17-21 Lc 15,1-3.11-32

OMELIA

13484.tifIl cammino della Quaresima è un invito costante alla conversione, a sviluppare la dimensione positiva della nostra vita, morendo progressivamente a ciò che non è il Signore e possiamo costruire questo cammino nella profonda consapevolezza che siamo immensamente amati da Dio.

Convertirsi è dire grazie a Dio del suo immenso amore.

Se la conversione si costruisce attraverso questa ricchezza, Gesù oggi ci invita a meditare l’amore di Dio.

L’uomo non si converte se non si sente amato.

Rileggendo l’inizio della parabola, cerchiamo di comprendere le caratteristiche dell’amore del Padre perché, se non entriamo in questo orizzonte, la conversione non è vera, autentica ed evangelica.

Riascoltando la parabola notiamo all’inizio di essa un particolare: Dio ama la libertà dell’uomo.

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